Transilisiana
Far rinascere la rete sentieristica della valle è un modo per curare luoghi, ricucire il tessuto sociale, mantenere viva la memoria e proiettarsi in un futuro di mobilità lentissima.
Come sostiene Robert Macfarlane, “i sentieri sono le consuetudini di un paesaggio”. Da questa riflessione e dall’osservazione del territorio della val Silisia, risultano ancora più profondi i cambiamenti portati dalla costruzione della diga, e dalle nuove infrastrutture a servizio di mutate geografie. Mulattiere e sentieri sono stati abbandonati dove le relazioni sono divenute irrilevanti, sfruttati e coperti dalle strade asfaltate dove necessario, il resto lasciati al rimboschimento da una comunità divenuta sempre meno popolosa e attiva.
L’idea di sviluppare una ‘mobilità lentissima per il futuro‘ nasce dalla volontà di avviare un nuovo rapporto col paesaggio: meno passivo, di cura dei luoghi e ricucitura del tessuto sociale in chiave avveniristica. Archeologia del paesaggio, antiche colonizzazioni umane, e forme di reinterpretazione creativa si innestano in un lento, lungo e delicato lavoro di rigenerazione territoriale. I sentieri tornano funzionali pur valorizzando il viaggio attraverso i segni dell’uomo quali forme di resistenza in un ambiente sempre meno antropizzato, in una natura selvatica ed in continuo divenire.
La strategia comprende sia collegamenti fra micro agglomerati rurali in valle sia il recupero di raccordi mancanti fra sentieri CAI, così come la connessione fra servizi (es. autobus), punti d’interesse (es. porte del parco) e nuove realtà (es. staLìLab).
È in corso il recupero delle prime due direttrici per il 2025:
1. Chievolis – Chiarzuela – Staligial – via Jouf/Staliros – Lago di Selva (CAI 966)
2. Lago di Selva (CAI 966) – via Fratta – Staligial – Inglagna (CAI 393a) – Val – Posplata (CAI 396)
Progetto in corso
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